Trib. Monza, ord. 19 marzo 2020 (est. Ravera)

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Ordine di protezione – Covid-19 – Revoca udienza – Trattazione scritta – Deposito telematico – Note scritte

TRIBUNALE ORDINARIO di MONZA

SEZIONE QUARTA CIVILE

Il Giudice,
Visti il D.L. 11/2020 e il D.L. 18/2020;
Visto il provvedimento della Presidenza del Tribunale del 18.3.2020 (Prot. n. 801/20) in materia di disposizioni attuative per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19;
Rilevato che il presente procedimento, per quanto concerne l’ordine di protezione, rientra fra quelli indicati agli artt. 2.2. lett. g) punti 1, 2, 3 del D.L. 11/2020 e 83 comma 3 lett. a) del D.L. 18/2020 come affari urgenti per il settore civile;
che, tuttavia, la trattazione dell’ordine di protezione ai sensi dell’art. 736 bis c.p.c. non postula la necessaria presenza personale delle parti in udienza;
Ritenuto, alla luce del citato provvedimento della Presidenza del Tribunale e sentito il Presidente di Sezione, di far luogo alla trattazione scritta dell’ordine di protezione (con udienza già fissata al 26.3.2020, ore 13,00) ai sensi dell’art. 83 comma 7 lett H) del D.L. 18/2020;

P.Q.M.

Dispone che il procedimento relativo all’ordine di protezione sia trattato in forma scritta ai sensi dell’art. 83 comma 7 lett H) del D.L. 18/2020 e per l’effetto:
I) assegna alle parti termine sino al 26.3.2020 per il deposito di note scritte con istanze e conclusioni in merito al solo ordine di protezione, con invito alle parti a precisare le modalità di frequentazione (anche solo in via telefonica o con collegamento informatico, stante la situazione di emergenza sanitaria in corso) fra i minori e il padre e invito a N. C. confermare che resterà presso l’abitazione del di lui padre sino alla data dell’udienza presidenziale, senza fare accesso alla casa coniugale;
II) revoca la già fissata udienza del 26.3.2020, ore 13,00;
III) riserva la decisione alla scadenza del termine del 26.3.2020.
Manda alla Cancelleria di comunicare con urgenza alle parti.
Monza, lì 19.3.2020

Il Giudice
Cristina Ravera