Sì alla trattazione scritta per gli ordini di protezione: una prima ordinanza del Tribunale di Monza

Con ordinanza del 19 marzo scorso, il Tribunale di Monza dispone che la trattazione dell’ordine di protezione contro gli abusi familiari ai sensi dell’art. 736 bis c.p.c. avvenga per iscritto secondo il nuovo rito “emergenziale” di cui all’art. 83 comma 7 lett H) del D.L. 18/2020.

Il Giudice muove dalle seguenti premesse:
– il procedimento di cui all’art. 736 bis c.p.c., per quanto riguarda l’ordine di protezione, rientra fra i procedimenti indicati agli artt. 2.2. lett. g) punti 1, 2, 3 del D.L. 11/2020 e 83 comma 3 lett. a) del D.L. 18/2020 come affari urgenti per il settore civile;
– non postula la necessaria presenza personale delle parti in udienza.

Il Giudice, premesso ciò e visto il provvedimento della Presidenza del Tribunale dello scorso 18 marzo che individua la trattazione scritta come principale modalità tra quelle individuate dal legislatore per contenere l’emergenza sanitaria,  così provvede:

a) dispone che il procedimento sia trattato in forma scritta
b) revoca la precedente udienza già fissata;
c) assegna alle parti termine per il deposito di note scritte con istanze e conclusioni in merito al solo ordine di protezione, con invito alle parti a precisare le modalità di frequentazione (anche solo in via telefonica o con collegamento informatico, stante la situazione di emergenza sanitaria in corso) fra i minori e il genitore;
d) riserva la decisione alla scadenza del termine assegnato alle parti per il deposito di note scritte.

Qui l’ordinanza 19-3-2020 del Tribunale di Monza