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Il perfezionamento del deposito telematico: una rilettura giurisprudenziale sull’onere probatorio dopo Cass. 15801/2025

di Elisabetta Zimbè Zaire – Avvocato in Busto Arsizio


Il Processo Civile Telematico (PCT) ha introdotto una rivoluzione nella giustizia italiana, con importanti ricadute sul piano della celerità ed efficienza. Tuttavia, la sua struttura digitale ha generato nuove problematiche, soprattutto in caso di rifiuto del deposito da parte della Cancelleria. In questo contesto si colloca l’Ordinanza n. 15801 del 13 giugno 2025 della Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione: una pronuncia destinata a ridefinire l’onere probatorio in capo al difensore, nei casi in cui un deposito telematico non si perfezioni. L’ordinanza punta a tutelare l’effettività del diritto di difesa, impedendo che la forma diventi ostacolo alla sostanza.

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Mediazione senza firma digitale della parte: una svolta digitale confermata dal Tribunale di Modena – (Trib. Modena, sent. n. 87/2025)

di Elisabetta Zimbè Zaire – Avvocato in Busto Arsizio


Contesto della controversia

L’opposizione al decreto ingiuntivo n. 2654/2022 riguardava il mancato pagamento dei canoni di locazione relativi ai mesi di luglio, agosto, settembre e ottobre 2022, per un immobile sito a Modena.

Il conduttore eccepiva:

  • la risoluzione del contratto per gravi vizi dell’immobile ex art. 1578 c.c., riferiti a consumi energetici anomali;
  • la compensazione dei canoni con il deposito cauzionale;
  • l’irregolarità della procedura di mediazione obbligatoria.

Il locatore, costituitosi, chiedeva il rigetto integrale dell’opposizione.

Le statuizioni del Tribunale

1. Validità della mediazione anche in assenza della firma digitale della parte

Il Tribunale ha rigettato l’eccezione di improcedibilità per irregolare espletamento della mediazione, ritenendo pienamente valido il procedimento se:

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Allucinazioni AI in ambito giudiziario: un fenomeno in rapida espansione

di Luca Frabboni – Maat Srl


L’uso dell’intelligenza artificiale nei contesti legali, pur offrendo potenzialità significative, ha generato un problema crescente di “allucinazioni” – cioè la produzione di contenuti fittizi ma plausibili – che sta minacciando l’affidabilità del sistema giudiziario globale. Secondo l’analisi condotta da Damien Charlotin, autore del sito https://www.damiencharlotin.com/hallucinations/, si è in presenza di una crisi sistemica con caratteristiche allarmanti per estensione, velocità di crescita, diffusione geografica e impatto professionale.

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Equità necessaria, valore indeterminato e impugnabilità: la Cassazione rilegge l’art. 339, co. 3 c.p.c. con l’ordinanza n. 8972/2025

di Elisabetta Zimbè Zaire – Avvocato in Busto Arsizio


Con l’ordinanza n. 8972 del 4 aprile 2025, la Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione è tornata ad affrontare un tema di rilevante interesse sistematico: la determinazione del valore della causa ai fini della impugnabilità delle sentenze del Giudice di Pace rese secondo il criterio dell’equità “necessaria”, ex art. 113, comma 2, c.p.c., in combinato disposto con l’art. 339, comma 3, c.p.c.

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I rischi emergenti dell’intelligenza artificiale generativa: i casi di Claude Opus 4 e Google Veo 3 nel contesto normativo

di Luca Frabboni – Maat Srl


L’intelligenza artificiale (IA), in particolare nella sua declinazione generativa (Generative Artificial Intelligence, GAI), sta assumendo un ruolo sempre più centrale nella trasformazione digitale della società contemporanea. I modelli generativi più avanzati sono oggi in grado di produrre contenuti testuali, visivi e audiovisivi con un livello di realismo tale da rendere difficile, se non impossibile, distinguerli da quelli creati da esseri umani. Tuttavia, questa evoluzione tecnologica porta con sé rischi di portata sistemica, che interpellano in modo diretto il diritto e impongono l’elaborazione di un quadro normativo solido ed efficace.

Recenti casi di studio — in particolare i comportamenti osservati nel modello Claude Opus 4 di Anthropic e nel sistema text-to-video Google Veo 3 — offrono elementi concreti per riflettere sulla natura e sull’intensità di tali rischi. L’obiettivo del presente contributo è analizzare le implicazioni giuridiche emergenti da questi sviluppi tecnologici, con uno specifico riferimento all’orientamento regolatorio dell’Unione Europea e all’AI Act.

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