LA PCT-quette – Decalogo semiserio e corollari per l’avvocato telematico

 

di Alessandro Nicotra
Avvocato in Milano e formatore PCT

 

1) Anche se il collega cui scrivi l’e-mail è ultra ottantenne, non scrivere mai tutto in stampatello:

– perché equivale ad urlare,

– perché se il collega in questione ha un figlio od una segretaria informatici e vendicativi, questi potrebbero creare un filtro che ti rimbalza ogni messaggio con messaggi automatici del tipo “indirizzo inesistente”, oppure risponderti con Times New Roman dimensione 80;

2) Non mandare saluti, aggiornamenti pratiche o mere comunicazioni via PEC al collega

– perché è deontologicamente rilevante come il mandare certe raccomandate con ricevuta di ritorno,

– perché se questi ha il solito figlio o la solita segretaria informatici e vendicativi, ti farebbero sperimentare lo psicodramma di una casella mail PEC piena rimandandoti ad libitum uno stesso messaggio, con allegata scansione ad alta definizione di 30 MB, che tanto…  è colpa di Outlook o di Thunderbird che si è incartato;

3) Non approfittare del fatto che alcuni ignorano la normativa vigente in materia di pct:

3.1) provando a notificare in Cancelleria al collega extra distretto;

3.2) scordando che l’oggetto delle notifiche in proprio via pec è tassativo per legge (no, non puoi strategicamente metterci: “richiesta consenso per offerta commerciale” contando sul fatto che il collega la cestinerà senza leggerla);

3.3) allegando file pdf bianchi, riservandosi di produrre altro e successivamente adducendo che era quel pdf a non essere leggibile, od allegando easter eggs (tipo documenti nascosti in un’immagine steganografica, sognando il momento di poterli rivelare al giudice, fregando la controparte).

4) L’avvocato telematico deve usare in buona fede le funzionalità del processo civile telematico:

4.1) non approfittare degli strumenti telematici notificando alle 21 dell’ultimo giorno utile, anche perché, se per un problema o altro motivo, la tua ricevuta di avvenuta consegna segna come orario le 21.01, tu, nel mentre, sei decaduto;

4.2) non approfittare degli strumenti telematici depositando un atto alle 23.59 dell’ultimo giorno utile, anche perché, se per un problema o altro motivo, la tua ricevuta di avvenuta consegna segna come orario le 00.01, tu, nel mentre, sei decaduto;

4.3) non approfittare degli strumenti telematici usandoli impropriamente come mezzo di eccezione tout court o per mettere in difficoltà il collega di controparte… sia perché spesso si finisce con il mettere in difficoltà gli stessi giudici con conseguenze immaginabili, sia più semplicemente perché con questi strumenti una remissione in termini od una mancata comunicazione di un rinvio di udienza possono capitare a tutti e siamo, davvero, tutti sulla stessa barca;

5) Nei rapporti tra dominus e collega domiciliatario, prevenire è meglio che curare:

5.1) se ti limiti ad usarlo per l’elezione di domicilio e non lo metti in procura… non avrà accesso al fascicolo informatico, non riceverà comunicazioni e notifiche dalla cancelleria, non potrà depositare ed estrarre copie per te: se concordi prima il compenso o le attività, invece, potrebbe essere utile inserirlo in procura;

5.2) se il dominus della pratica non è stato inserito nell’anagrafica del fascicolo, attivati per farlo inserire o per fargli avere le istruzioni per essere inserito (sia perché in due si controlla meglio, sia perché dovesse depositare all’ultimo lo potrà fare);

5.3) se sei il dominus e depositi direttamente l’atto, avvisa e mandane una copia al procuratore domiciliatario (che in molti casi dovrà farsi carico della stampa e del deposito laddove la prassi locale o di sezione “suggerisce” la copia di cortesia per i giudici);

6) nel caso non fosse abbastanza chiaro e pleonatisco: lo scambio di semplici e-mail con il collega equivale a corrispondenza con il collega. E se è “riservata”, in base all’art. 48 del Codice Deontologico non puoi né produrla, né  inoltrarla al cliente, salvo le eccezioni previste dallo stesso articolo. E no… tra le eccezioni non rientra quella che per sbaglio il collega ti ha scritto dall’e-mail personale che usa per chattare tipo tuomaschione@adultfinder.com.

7) anche se tratti diritto industriale e diritto di famiglia, no, non puoi allegare file immagine di marchi in formato .eps .raw o file audio-video comprovanti i tradimenti  in formato .vob .avi et similia! È una questione di regole tecniche.

8) l’hash non è una sostanza psicotropa e nemmeno l’acronimo di hashish… però se lo vuoi proprio usare, serve solo per le notifiche via PEC e sappi che potrebbe avere gli stessi effetti stupefacenti.  

9)two chiavette is mejo che one: per le leggi di Murphy (alias la sfiga ci vede benissimo) se vuoi evitare la tragedia di arrivare all’ultimo giorno utile per il deposito e non poter sottoscrivere l’atto perché il certificato di firma digitale ti è scaduto o ti si è appena rotta la chiavetta usb del dispositivo di firma, può essere comodo programmare l’acquisto di due smart card a distanza di 6 mesi od 1 anno l’una dall’altra.

10) non confondere più la PEC con la firma digitale:

10.1) se deleghi la gestione della tua firma digitale a chicchessia, non ti meravigliare se un domani qualcuno la userà per sottoscrivere un riconoscimento di debito…

10.2) se tieni il Pin incollato con un post-it sulla tua firma digitale, non ti meravigliare se ti ritrovi firmatario come garante di una fideiussione o peggio…

10.3) se il tuo collega di studio od il tuo dominus ti ha delegato la sua firma digitale perché lui di PCT non ne vuole sapere, ricordati che se lasci quello studio puoi provare a portarti via i clienti, ma non la smart card.

 

E se… Se saprai inserire la tua smart card senza perdere la pazienza,
Od inviare notifiche con la PEC, rimanendo un giurista,
Se né i magistrati né i colleghi più cari potranno ferirti,
Se per te ogni deposito conterà, ma nessuno troppo.
Se saprai riempire ogni busta in ogni rito
Dando valore ad ognuno degli enne allegati,
Tuo sarà il PCT, il Registro di Cancelleria e tutto ciò che è in esso,
E — quel che più conta — sarai un Avvocato Telematico, figlio mio!