Non solo PCT…

 

Se il 2014 è stato l’anno dell’obbligatorietà e il 2015 quello della definitiva affermazione e della capillare diffusione del processo civile telematico – che, nonostante le fosche previsioni di alcuni, ha dimostrato di essere un sistema solido e stabile – il 2016 è senz’altro l’anno dei processi telematici. Penale, amministrativo, tributario: il legislatore ha imboccato senza ripensamenti la strada dell’informatizzazione di ogni settore della giurisdizione.

Pur continuando ad occuparci principalmente di processo civile telematico, riteniamo opportuno mantenerci aggiornati anche sulle novità che l’informatica giudiziaria in tutte le sue sfaccettature ci riserva ormai quotidianamente.

Anzi, il confronto fra le diverse modalità con cui le tecnologie informatiche vengono implementate nelle diverse procedure, può aiutarci a comprendere meglio potenzialità e limiti dell’attuale processo civile telematico, offrendo spunti interessanti per un suo costante miglioramento.

Non solo. L’avvocato moderno, l’emigrante digitale, non utilizza il computer solo per il PCT. Fatturazione elettronica, accesso alle banche dati, rapporti con clienti, colleghi, aziende, pubbliche amministrazioni e altri professionisti: molte di queste attività vengono ormai svolte tramite internet e si pongono delicate questioni di privacy e di sicurezza informatica, che non possono essere ignorate.

Tutto ciò che non riguarda il processo civile telematico sarà inserito nella nuova sezione Non solo PCT. In home page i nuovi contenuti verranno periodicamente segnalati con news dedicate.

Buona lettura!

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Al via la sperimentazione del PAT

A distanza di soli sei giorni dall’entrata in vigore d.p.c.m. 16 febbraio 2016, n. 40, è stata avviata ieri, 11 aprile 2016, la sperimentazione del processo amministrativo telematico.

L’art. 21 delle regole tecniche prevede, infatti, la possibilità di applicare in via sperimentale le disposizioni in esso contenute fino al 30 giugno 2016. In tal modo tutti gli operatori del settore potranno prendere confidenza con i nuovi strumenti informatici con la sicurezza che, anche in caso di errori, a far fede fino a quella data saranno solo i depositi cartacei. Come precisato sullo stesso portale della giustizia amministrativa, riportante la notizia dell’avvio della sperimentazione, “i depositi inviati per la sperimentazione non hanno nessun valore giuridico”. Il deposito telematico, dunque, non ha valore legale e non sostituisce il deposito cartaceo.

Il portale mette a disposizione degli utenti un’apposita sezione dove reperire la documentazione e i moduli da utilizzare per il deposito di atti e allegati. In caso di problemi è possibile inviare segnalazioni all’indirizzo mail indicato nella pagina assistenza.

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La sicurezza informatica nello studio legale

di Luca Frabboni
Esperto in informatica giuridica e giudiziaria Maat Srl

Professionisti e PMI maggiormente a rischio

Le tecnologie dell’informazione e della telecomunicazione, spesso identificate con la sigla inglese ICT (Information and Comunication Tecnology), sono e saranno sempre di più uno strumento fondamentale per il professionista o l’Impresa, qualunque sia il settore in cui si opera e indipendentemente dalla dimensione dell’azienda. L’utilizzo più o meno estensivo dell’ICT richiede di pari passo che sia gestita ed amministrata la sicurezza informatica di tutta l’infrastruttura e dei dati ivi conservati.

Nell’era della dematerializzazione e dell’obbligatorietà del processo telematico, per uno studio legale di qualsivoglia dimensione è fondamentale preservare l’archivio informatico contenente le proprie pratiche ed atti, senza dimenticare l’importanza di mantenere i propri strumenti informatici pienamente operativi ed efficienti.

Professionisti e PMI, in particolare costituiscono un bersaglio molto invitante per criminali informatici e non solo. Rispetto alla realtà più grandi e strutturate, ove sono quasi sempre presenti responsabili IT e competenze specifiche, i dati informatici di professionisti e PMI spesso sono meno al sicuro e protetti, soprattutto per la scarsa consapevolezza dei rischi che si corrono e dei danni che si possono subire. E’ tuttora diffusa la falsa convinzione che le grandi aziende siano più appetibili ai pirati informatici, rispetto alle realtà più piccole e, pertanto, non ci si considera a rischio. La realtà è purtroppo diversa. Un sondaggio realizzato nel 2014 da PriceWaterHouseCoopers indica che il 60% delle PMI ha subito un attacco o una violazione della sicurezza informatica.  Lo stesso Security Breaches Survey 2014 attesta poi in 7-10 giorni i tempi medi necessari all’azienda per ritornare pienamente operativa dopo l’evento.

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La fatturazione elettronica

di Luca Frabboni
Esperto in informatica giuridica e giudiziaria Maat Srl

L’obbligo di fatturazione elettronica verso le pubbliche amministrazioni

Il 31 luglio 2015 l’ Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) ha pubblicato un nuovo report con i dati aggiornati al 30 giugno 2015, relativi all’adozione della fatturazione elettronica tra imprese e pubbliche amministrazioni. Questi dati sono ancora più significativi se si considerano le date: dal 6 giugno 2014 – entrata in vigore del sistema in via obbligatoria per le amministrazioni centrali, ovvero ministeri, agenzie fiscali ed enti nazionali di previdenza, cui si sono aggiunte dal  31 marzo 2015 tutte le altre pubbliche amministrazioni – sino al 30 giugno 2015 sono state infatti gestite dal Sistema di Interscambio oltre 10 milioni di fatture elettroniche, con una percentuale di fatture scartate a causa di errori inferiore al 10%.

Come si sono raggiunti così rapidamente questi dati è presto detto. L’obbligo di utilizzo della fatturazione elettronica da parte delle imprese, è coinciso, infatti, con il blocco definitivo del pagamento delle fatture cartacee da parte delle PA, un vero e proprio switch off del formato cartaceo a favore della fattura elettronica.

Di fatto tutte le imprese ed i professionisti, avvocati compresi, che lavorano con enti pubblici e PA si sono dovuti adeguare, dotandosi di apposite e specifiche soluzioni tecniche, ma soprattutto modificando i propri modelli organizzativi. Cambiamenti radicali che hanno certamente avuto impatto maggiore proprio sui singoli professionisti, sicuramente meno attrezzati rispetto alle realtà più grandi.

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Metti una sera a teatro. Il Processo Civile Telematico. L’Utente al centro del “Processo” – Varese, 24 marzo 2016

 

L’Ordine degli Avvocati di Varese, in collaborazione con Agenda Digitale Giustizia, presenta un incontro dedicato al processo telematico e al confronto con le esperienze degli utenti.

Durante l’incontro, che avrà luogo giovedì 24 marzo a partire dalle ore 20.30,  a Varese, presso il Teatro Nuovo, in via dei Mille 39, sarà possibile assistere alla rappresentazione teatrale “Carciofi, Mastrolire e il dott. Sacripanti”.

 

 

La partecipazione all’evento è aperta a tutte le componenti del mondo giudiziario locale e ad ingresso libero. Sono riconosciuti 3 crediti formativi per gli Avvocati.

Locandina

 

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