30 GIUGNO 2014 – 30 GIUGNO 2019: UN LUSTRO DI PROCESSO CIVILE TELEMATICO OBBLIGATORIO
LA TECNOLOGIA È LO STUDIO TEORICO DEI PROBLEMI GENERALI DELLA TECNICA
INTERVISTA AL DOTT. CLAUDIO CASTELLI
Il 30 giugno 2014 è entrato in vigore il processo civile telematico obbligatorio nei procedimenti avanti il Tribunale. L’obbligatorietà dell’utilizzo dello strumento tecnologico nel processo – dal giugno del 2015, in vigore anche nei procedimenti di secondo grado avanti la Corte di Appello – è stata, in questi anni, fonte di elaborazioni giurisprudenziali a tratti controverse, di ampie disquisizioni, di approfondimenti, di evoluzioni tecnologiche di sistema, e, certamente per gli avvocati, di frequenti ansie notturne.
Abbiamo quindi deciso di cercare di fare il punto della situazione, dopo i primi cinque anni di processo telematico civile “obbligatorio”, traendo spunto da quanto è accaduto nelle aule di giustizia, nelle sessioni di studio, nei convegni e nei vari percorsi dialettici di evoluzione della disciplina. Disciplina che, ancora oggi, è considerata troppo spesso quale mero strumento tecnologico del processo, avulso e scollegato da quest’ultimo, mentre, da più autori ed esperti, deve essere considerato quale mezzo di evoluzione del processo, che non può rispondere a regole create per essere applicate solo sulla “carta”.
Abbiamo quindi ipotizzato cinque domande, elencate di seguito, da porre a soggetti che in questi anni hanno fatto e realizzato processo civile telematico: applicandolo, studiandolo e dando, comunque, un contributo alla sua formazione ed evoluzione. Le domande attengono allo stato dell’arte del PCT ed alla sua possibile evoluzione.
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