Processo telematico: nel D.L. 83/2015 le nuove norme per cause civili “tutte” telematiche
di Alberto Mazza
Avvocato in Milano e formatore PCT
A poco più di un anno dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del d.l. n. 90/2014, il legislatore è intervenuto nuovamente in relazione ai punti più controversi della disciplina del processo telematico e delle notifiche via posta elettronica certificata.
È stato infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 147 del 27 giugno 2015 il d.l. n. 83/2015, recante “Misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell’amministrazione giudiziaria”. Così come avvenuto lo scorso anno, anche nel 2015 il legislatore torna ad occuparsi di processo telematico proprio a ridosso di importanti scadenze. Nel 2014, pochi giorni prima del 30 giugno, si modulava l’entrata in vigore della disciplina dell’obbligatorietà per le procedure di competenza dei tribunali. Un anno dopo le regole del processo telematico vengono significativamente innovate alla vigilia del termine – il prossimo 30 giugno – per l’entrata in vigore dell’obbligo di deposito telematico nei procedimenti pendenti davanti alle Corti d’appello. Le modifiche in questione – fortunatamente – non riguardano solo il processo telematico d’appello, ma hanno una portata molto più estesa. La tecnica utilizzata dal legislatore è stata, ancora una volta, quella di intervenire emendando il d.l. n. 179/2012, che si conferma, dunque, la normativa di riferimento di rango primario per il processo telematico, cui continuano ad affiancarsi le norme tecniche contenute nel D.M. n. 44/2011.
Gli ambiti di intervento del decreto legge sono sostanzialmente due: facoltà di deposito telematico degli atti introduttivi ed estensione dei poteri di autentica di difensori e ausiliari del giudice. Le relative norme entrano in vigore lo stesso giorno della pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale.
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