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Il Processo Civile Telematico e le sue attuali prospettive nell’ordinamento giuridico italiano

di Filippo Pappalardo* – Marco Mendola**

Versione adattata e tradotta: Marco Mendola, Filippo Pappalardo, ‘The Processo Civile Telematico and the Italian legal framework: a perspective’, 2015, si v. http://journals.sas.ac.uk/deeslr/article/view/2213

 

Abstract

Il 30 giugno 2014 il Ministero della Giustizia ha introdotto il Processo Civile Telematico (PCT) nell’ordinamento giuridico italiano. Lo scopo principale del PCT è di aumentare la disponibilità di servizi giudiziari on-line, migliorando allo stesso tempo lo scambio dei documenti tra giudici, personale di cancelleria e professionisti (avvocati, ausiliari del giudice) nell’ambito del processo civile.

Dopo poco più di un anno siamo in grado di redigere un bilancio provvisorio. Innanzi tutto presenteremo lo stato dell’arte, supportato da statistiche, per far luce sugli sviluppi e sulle ultime tendenze del PCT. In secondo luogo analizzeremo una recente decisione del Tribunale di Milano, che evidenzia la profonda influenza del nuovo PCT all’interno dell’attuale quadro normativo italiano. Infine saranno presentati alcuni spunti di riflessione per mettere a fuoco i necessari cambiamenti futuri.

 

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Attestazione di conformità su documento informatico separato: una prima lettura delle specifiche tecniche ex art. 16-undecies, d.l. n. 179/2012

 

di Alberto Mazza
Avvocato in Milano e formatore PCT

Sono state finalmente pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale n. 4 del 7 gennaio 2016 e nell’area pubblica del Portale dei Servizi Telematici le specifiche tecniche previste dall’art. 16-undecies, c. 3, d.l. n. 179/2012, indispensabili per poter attestare – su un documento separato – la conformità all’originale di una copia informatica.

Le specifiche tecniche sono state adottate dal responsabile per i sistemi informativi automatizzati del Ministero della giustizia con Provvedimento 28 dicembre 2015 e – molto opportunamente – le nuove regole sono state integrate con quelle del processo telematico: il Provvedimento 28 dicembre 2015, infatti, modifica l’art. 2 delle specifiche del 16 aprile 2014, inserendo le definizioni di “impronta” e di “funzione di hash”, ed aggiunge il comma 11 all’art. 14 e il nuovo articolo 19-ter.

Si noti che le modifiche entrano in vigore non in seguito alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ma, secondo quanto recita l’art. 2 del Provvedimento 28 dicembre 2015, il giorno successivo alla sua pubblicazione nell’area pubblica del portale dei servizi telematici, avvenuta l’8 gennaio 2016 e dunque il 9 gennaio 2016.

La nuova disposizione è abbastanza articolata e prevede diverse ipotesi che è opportuno esaminare nel dettaglio.

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La strana storia della notifica via PEC delle copie informatiche (dopo la l. 132/2015)

 

Avvocato in Milano e formatore PCT

 

Con la conversione in legge del d.l. n. 83/2015 ad opera della l. 6 agosto 2015, n. 132 (in G.U. n. 192 del 20/8/2015, S.O. n. 50), il legislatore ha introdotto nuove norme – non presenti nel testo originario del decreto – e ha sensibilmente modificato le originarie disposizioni in tema di processo telematico, tentando di recepire alcune osservazioni formulate dai primi commentatori, da associazioni forensi e da rappresentanze istituzionali dell’avvocatura.

Se sotto un certo profilo il legislatore ha colto l’occasione per fugare alcune perplessità sollevate all’indomani della pubblicazione del decreto legge, in altri casi, tuttavia, la riformulazione delle norme ha sollevato nuovi, delicati, problemi interpretativi.

Una delle questioni più dibattute in dottrina e fra gli addetti ai lavori fin dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale della legge di conversione riguarda la possibilità di notificare via posta elettronica certificata copie informatiche. Preliminarmente è opportuno precisare che le nuove disposizioni non incidono in alcun modo sulle notifiche di duplicati: questo tipo di documenti informatici non richiede alcuna attestazione di conformità, ma l’equivalenza al documento originale, da cui sono tratti, deriva dalla loro caratteristica di possederne la stessa sequenza di bit.

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Procedure esecutive e attestazione di conformità: facciamo chiarezza

di Monica Menini e Stefano Palmerini

Formatori PCT

A decorrere dal 31 marzo 2015, il deposito della nota d’iscrizione a ruolo nei procedimenti di espropriazione forzata ha luogo esclusivamente con modalità telematiche, così come previsto dall’art. 16 bis, II comma, del D.L. 179/2012 conv. L 221/2012 e s.m.i.

La norma prevede il deposito telematico della nota di iscrizione a ruolo, unitamente alle copie conformi degli atti indicati dagli artt. 518, VI comma, 543, IV comma, e 557, II comma c.p.c.

Sin dalla sua entrata in vigore, la norma è stata oggetto di dubbi interpretativi, sia in ordine alla sua applicazione concreta, sia relativamente al contenuto della busta telematica.

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D.L. 83/2015 e PCT. Finalmente c’è tutto. Anzi, no!

di Francesco Cislaghi
Avvocato in Milano

 

27 giugno 2015. Alla notizia della pubblicazione del D.L. 83/2015 gli appassionati e “cultori” del processo telematico hanno avuto un sussulto di immediata soddisfazione nel leggerne il testo e, in particolare, nel leggere quelle agognate parole recitate dall’art. 19: “è sempre ammesso il deposito telematico dell’atto introduttivo o del primo atto difensivo
In un’epoca in cui gli “addetti ai lavori” si sono trovati a doversi orientare in un insieme disorganico di norme di diverso rango, con decorrenze di vigenza intrecciate e con ambiti di applicazione frazionati, in un’epoca in cui tale disordine normativo ha contribuito alla comparizione e circolazione di tabelle sinottiche “guida”, destinate a descrivere e schematizzare quali atti si possa, non si possa o si debba depositare in telematico (tabelle sintomaticamente e saggiamente corredate dal consiglio rivolto al lettore di verificare l’esattezza delle informazioni in esse stesse riportate), anche chi scrive si è trovato a pensare: “oh, era ora! Da adesso in avanti abbiamo a disposizione un processo interamente digitale e posso depositare tutto con modalità telematiche”.
E la misura del sollievo è stata tanto ampia quanto lungo e complesso è stato il cammino di questo nostro “amico” (il processo telematico).

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