di Elisabetta Zimbè Zaire – Avvocato in Busto Arsizio
Il 10 gennaio 2025 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (n. 7) il Decreto Legislativo 27 dicembre 2024, n. 216, che modifica e integra il Dlgs 10 ottobre 2022, n. 149, noto come “Riforma Cartabia”, con un focus particolare sulla mediazione civile e commerciale e sulla negoziazione assistita. Entrerà in vigore il 25 gennaio 2025, con l’obiettivo di rendere il sistema di risoluzione alternativa delle controversie più agile e accessibile. Il decreto si inserisce nel contesto della legge delega n. 216/2021, che aveva dato al Governo il compito di perfezionare le procedure alternative di risoluzione delle controversie, due anni dopo la riforma. Questo aggiornamento normativo è stato redatto dal Ministero della Giustizia, approvato dal Consiglio dei Ministri il 17 settembre 2024 e definitivamente il 9 dicembre 2024, e nasce dall’esigenza di risolvere le problematiche applicative segnalate dagli operatori del settore.
Il Decreto Legislativo 216/2024 ha come obiettivi principali:
• Chiarire e coordinare le disposizioni normative, eliminando le incertezze interpretative;
• Consolidare il modello fiduciario della mediazione, per favorire una partecipazione più attiva e concreta delle parti coinvolte;
• Rendere la procedura più efficace e flessibile, rispondendo alle esigenze di digitalizzazione e modernizzazione dei processi.
Vediamo nel dettaglio le principali novità introdotte dal decreto.
1. Mediazione Telematica e Incontri a Distanza
Una delle modifiche più significative riguarda la mediazione telematica. Se fino ad ora la possibilità di svolgere incontri a distanza era limitata a casi eccezionali, con il nuovo decreto l’uso delle piattaforme digitali sicure per la mediazione diventa la norma. La tecnologia è ormai pienamente integrata nel processo, consentendo alle parti di partecipare senza la necessità di essere fisicamente presenti. Ciò non solo semplifica l’accesso al servizio, ma risponde anche a esigenze logistiche e pratiche, come quelle derivanti da emergenze sanitarie o difficoltà di spostamento. Questo ampliamento delle modalità di accesso alla mediazione favorisce la diffusione della cultura della risoluzione alternativa delle controversie, aumentando la partecipazione e rendendo il processo più accessibile.
2. Durata della Procedura di Mediazione
Altro aspetto centrale del decreto riguarda la durata della mediazione. La riforma introduce termini più chiari per l’intero procedimento, dalla convocazione degli incontri alla conclusione del caso. L’intento è ridurre i rallentamenti che in passato potevano compromettere l’efficienza, assicurando così risoluzioni più rapide e prevedibili. Un passo importante per risolvere una delle principali criticità segnalate, ossia l’incertezza sui tempi di conclusione della mediazione.
3. La Procura per la Partecipazione alla Mediazione
Il decreto apporta anche importanti chiarimenti riguardo alla procura necessaria per partecipare alla mediazione. Vengono definiti con maggiore precisione i requisiti formali per il conferimento dei poteri di rappresentanza, sia per le mediazioni in presenza che per quelle a distanza. Prima dell’introduzione di queste norme, esistevano incertezze su come strutturare correttamente la procura, specialmente nel caso di mediazione telematica. Ora, con il Decreto 216/2024, tali incertezze sono risolte, portando maggiore certezza giuridica per le parti coinvolte.
4. Effetti Giuridici della Domanda di Mediazione
Un’altra novità importante riguarda gli effetti giuridici della domanda di mediazione. Fino ad oggi, la presentazione di una domanda di mediazione non aveva impatti sui termini di prescrizione e di decadenza. Con il nuovo decreto, invece, la domanda di mediazione ha lo stesso valore giuridico di una domanda giudiziale, interrompendo automaticamente i termini di prescrizione, proprio come accade con l’avvio di un procedimento legale. Questa modifica ha un impatto pratico notevole. Si pensi, ad esempio, a Tizio, che ha un credito nei confronti di un fornitore per una fattura scaduta da sei mesi. Se avesse deciso di avviare una mediazione, prima del decreto 216/2024, il termine di prescrizione sarebbe continuato a scorrere, costringendolo eventualmente a rivolgersi al tribunale per non perdere il suo diritto al pagamento. Oggi, invece, la domanda di mediazione interrompe i termini di prescrizione, dando a Tizio più tempo per risolvere la questione senza il rischio di vedere scadere il suo diritto.
5. Rapporto tra Verbale di Mediazione e Accordo di Conciliazione
Il Decreto 216/2024 interviene anche sul rapporto tra il verbale di mediazione e l’accordo conciliativo, stabilendo che l’accordo raggiunto durante la mediazione ha efficacia esecutiva immediata. Ciò significa che le parti sono vincolate all’intesa raggiunta senza la necessità di ulteriori passaggi legali, come accadeva in passato. Un esempio utile può essere quello di una separazione coniugale in cui i coniugi, attraverso la mediazione familiare, raggiungono un accordo su beni e figli. In passato, anche se l’accordo era stato raggiunto in mediazione, era necessario rivolgersi al tribunale per l’omologazione dell’accordo. Con il nuovo decreto, l’accordo ha valore esecutivo immediato: in caso di inadempimento, le parti possono chiedere direttamente l’esecuzione forzata al giudice, senza dover avviare un nuovo processo. Questo accelera notevolmente la risoluzione delle controversie, eliminando passaggi burocratici inutili.
6. Esenzione dall’Imposta di Registro
Un’altra novità riguarda l’esenzione dall’imposta di registro per gli accordi di mediazione. Con il decreto 216/2024, l’esenzione è stata ampliata, comprendendo una gamma più ampia di casi. Fino ad ora, solo alcuni tipi di accordi beneficiavano di questa esenzione, ma ora anche gli accordi di mediazione in ambito commerciale, come quelli tra aziende, non sono più soggetti al pagamento dell’imposta di registro. Immaginiamo due aziende che decidono di risolvere una disputa tramite mediazione, invece di ricorrere a un lungo e costoso processo legale. In passato, l’accordo raggiunto sarebbe stato soggetto all’imposta di registro, aumentando i costi complessivi. Ora, grazie al decreto 216/2024, l’accordo di mediazione beneficia dell’esenzione, abbattendo i costi accessori e rendendo la mediazione una scelta economica più vantaggiosa.
Il Decreto Legislativo 216/2024 rappresenta,pertato, un passo significativo verso il consolidamento della mediazione civile e commerciale come strumento efficace di risoluzione delle controversie. Le modifiche apportate mirano a semplificare e rendere più moderne le procedure, favorendo l’adozione di soluzioni digitali, e a garantire maggiore certezza giuridica. Grazie a queste novità, la mediazione diventa una soluzione sempre più accessibile, economica e vantaggiosa per le parti coinvolte, ponendo le basi per una risoluzione delle controversie più rapida ed efficiente