PCT a sei anni dall’obbligatorietà: i dati del Ministero

Il Ministero della Giustizia ha reso noti i dati relativi ai primi sei anni di obbligatorietà del Processo Civile Telematico.

Dal 2014 al 2020 sono stati depositati oltre 50 milioni di atti da parte di avvocati e professionisti. Il numero esatto è 50.140.847 di cui:

  • 2.340.552 di ricorsi per decreto ingiuntivo
  • 8.897.156 di atti introduttivi e di costituzione
  • 37.678.637 di atti endo-procedimentali.

Per quanto riguarda i magistrati, quest’ultimi hanno depositato oltre 30 milioni di provvedimenti nativi digitali e per l’esattezza 30.178.442 di cui

  • 1.785.314 sentenze
  • 16.164.387 decreti e ordinanze
  • 2.298.184 decreti ingiuntivi
  • 8.264.224 verbali di udienza
  • 1.666.333 altro (visti e ord. ing. europee)

Quanto alla Posta Elettronica Certificata, rilevano due dati:

  • nei primi sei anni di obbligatorietà (dal 2014 al 2020), risultano consegnate 110 milioni di comunicazioni telematiche, con una media di 1.318.160 al mese.
  • al Registro Generale degli Indirizzi Elettronici risultano iscritti 1.203.465 di soggetti, di cui 257.273 avvocati attivi, che per il 96% sono in possesso di un indirizzo PEC.

Quanto, infine, al pagamento del contributo unificato e dei diritti di cancelleria, i pagamenti eseguiti con modalità telematica sono stati 1.778.183, con un Incasso totale di € 286.596.534.

I dati risultano aggiornati all’8 settembre 2020 e dunque, per quanto riguarda l’anno in corso (profondamente segnato dall’impatto dell’epidemia, che ha determinato anche l’introduzione – seppur in via transitoria – dell’obbligatorietà del deposito telematico anche degli atti introduttivi) bisognerà attendere la pubblicazione dei dati relativi anche al secondo semestre 2020, in modo da poter disporre di un quadro completo.