Il procedimento avanti la Suprema Corte ai tempi del COVID-19: un’auspicabile spinta verso la digitalizzazione del giudizio civile di legittimità

Di Federica Castelli, Avvocato in Milano

9 giugno 2020

Abstract

Il Governo italiano, nell’intento di fronteggiare la sopravvenuta emergenza sanitaria, ha adottato una serie di importanti misure che hanno inevitabilmente riguardato anche il settore della giustizia e, segnatamente, il giudizio civile di legittimità. Nello specifico, ad una c.d. “prima fase”, caratterizzata da un generalizzato rinvio delle udienze e dalla sospensione dei termini previsti per il compimento degli atti processuali, ha fatto seguito una c.d. “seconda fase”, nel corso della quale lo svolgimento dell’attività processuale è stato subordinato all’adozione di misure organizzative utili a contrastare il contagio da COVID-19.

Gli ostacoli con cui gli interventi approntati in questa direzione si sono scontrati, impongono tuttavia una profonda riflessione in ordine all’ormai improrogabile necessità di estendere il processo civile telematico anche ai procedimenti pendenti avanti la Suprema Corte.